Per esporsi al sole senza correre rischi occorre porre particolare attenzione ai farmaci che si stanno assumendo. Esistono infatti categorie farmacologiche dalle comprovate proprietà fotosensibilizzanti. Le reazioni di fotosensibilizzazione sono quel fenomeno per cui la pelle, in presenza di determinate sostanze, reagisce allo stimolo dei raggi UV con una sovrarisposta di carattere infiammatorio.
A seconda della causa si è soliti dividere le reazioni di fotosensibilizzazione in due sottotipi: le reazioni fototossiche e le reazioni fotoallergiche.
LE REAZIONI FOTOTOSSICHE, che sono le più frequenti, si manifestano già con una singola esposizione al sole. Come avviene questa reazione? Le sostanze presenti nella pelle reagiscono con i raggi UV del sole, e i prodotti di reazione (prevalentemente radicali liberi) danneggiano le membrane cellulari ed il DNA, senza però attivare il sistema immunitario. ll danno si manifesta come una scottatura limitata esclusivamente alle aree cutanee esposte anche per breve tempo. La pelle può inoltre presentare anche caratteristiche discromie. La reazione fototossica, inoltre, può indurre un danno cellulare potenzialmente mutageno e quindi cancerogeno, ed è bene perciò evitarla quanto più possibile.
LE REAZIONI FOTOALLERGICHE non si manifestano nel corso della prima esposizione, ma solo successivamente, poiché il paziente deve prima sensibilizzarsi. Diversamente dalle reazioni fototossiche, si manifestano solo in soggetti predisposti, e sono perciò meno frequenti. Sono caratterizzate dal coinvolgimento del sistema immunitario, che risponde iperattivandosi in presenza di agenti chimici fotoattivi. La fotoallergia è caratterizzata da un aspetto eczematoso, con gonfiore ed infiammazione della cute, prurito che può estendersi anche alla pelle non esposta direttamente ai raggi solari, condizione peraltro agevolata dall’assunzione per via sistemica di farmaci fotosensibilizzanti. La fotoallergia si verifica anche a seguito di modeste esposizioni al sole, si può classificare dunque come fenomeno di ipersensibilità ritardata.
Altra importante differenza fra reazione fotoallergica e fototossica è il tempo di insorgenza: le fotoallergie si osservano dopo due/tre giorni, mentre la fototossicità si manifesta nel giro di qualche ora.
Favoriscono in genere le reazioni di fotosensibilizzazione le politerapie croniche, spesso a base di farmaci di per sé dal basso potere fotosensibilizzante, ma dalla cui sinergia emerge un rischio maggiore di eventi avversi di tale tipologia.
Non sempre è possibile distinguere chiaramente se una reazione sia di tipo fototossico o fotoallergico, anche perché uno stesso farmaco può rendersi responsabile di entrambe le reazioni. Se l’eruzione è diffusa è molto probabile che sia avvenuta un’esposizione a una sostanza fotosensibilizzante assunta per via sistemica, mentre se è localizzata si tratta presumibilmente di una reazione di un fotosensibilizzante topico, ma solo un’anamnesi molto accurata e specifici test di laboratorio potranno fare chiarezza.
Si risconta nella popolazione un progressivo aumento dell’incidenza delle reazioni di fotosensibilizzazione, ma certamente la casistica riportata non corrisponde pienamente alla realtà, visto che molte reazioni fotoallergiche sono scambiate per semplici scottature, dermatiti o eczemi. Pertanto, ancora oggi non è ancora possibile stimare la reale incidenza.
Da una parte probabilmente i medici e i dermatologi classificano tali reazioni come dermatiti da contatto o eczemi, e dall’altra i cittadini non segnalano ai medici queste specifiche reazioni avverse perché le considerano come delle semplici scottature solari. Il paziente, in sede di consulto, non correla sempre la reazione cutanea lamentata con la pregressa esposizione solare, specie se avvenuta nei giorni precedenti.
In assenza di questa preziosa informazione i medici consultati non sono in grado di segnalare come evento avverso la fotosensibilizzazione. Sarebbe auspicabile da parte del medico curante informare il paziente che la terapia cui si sottopone, anche se per un breve periodo, può presentare il rischio di fotosensibilizzazione.
In caso di eritema il paziente deve informare il medico circa le recenti esposizioni solari, allergie già documentate o presenza di patologie come il Lupus Eritematoso Sistemico, che simula gli effetti di un eritema da sole. In presenza di queste informazioni il medico certamente fare una più corretta diagnosi.
Il trattamento delle reazioni di fotosensibilizzazione prevede anzitutto la sospensione del farmaco responsabile ed una terapia di supporto che si avvale di antimicrobici e cortisonici per via topica; solo nei casi più gravi questi ultimi si assumeranno per os.
I farmaci capaci di produrre fotosensibilizzazioni appartengono alle classi più svariate, e non è sempre facile individuare le reazioni di fotosensibilizzazione e fotoallergia, visto che reazioni cutanee sono assai frequenti anche in assenza fattori scatenanti come I’esposizione solare e che possono più facilmente verificarsi eritemi solari anche su pelle precedentemente sottoposta ad agenti cheratolitici (alfa idrossiacidi, acido salicilico 10%, prodotti a base di zolfo, ecc.).
Occorre precisare che, per il medesimo principio attivo, le reazioni di fotosensibilizzazione sono più frequenti con i preparati per uso topico, in quanto raggiungono concentrazioni a livello cutaneo generalmente maggiori rispetto alle formulazioni per bocca. È il caso per esempio delle formulazioni topiche di aciclovir, e soprattutto di quelle di ketoprofene geI/schiuma/crema/soluzione cutanea per le quali si raccomanda di non esporre la pelle trattata per almeno 14 giorni daIl’ultimaapplicazione. Qualora non fosse possibile evitare I’esposizione solare, è consigliabile l’applicazione preventiva di schermi totali SPF 50 ed indumenti protettivi, meglio se certificati UPF.
Gruppo terapeutico | Farmaci | Reazione fototossica | Reazione fotoallergica |
Contraccetivi orali | etinilestradiolo + gestone, etinilestradiolo + desogestrel | No | Sì |
Farmaci cardiovascolari | diltiazem (Dilzene) Amiodarone (Cordarone) | Sì Sì | No No |
Diuretici | furosemide (Lasix) idroclorotiazide (Esidrex) | Sì | Sì |
FANS | ketoprofene (Oki) naproxene (Momentdol) celecoxib (Celebrex) salicilati (Aspirina) | Sì No No No | Sì Sì Sì Sì |
Abtimicrobici | tetracicline (Aureomicina, Colbiocin, Ambramicina) chinolonici (Ciproxin, Levofloxacin) | Sì Sì | No Sì |
Antifungini | ketoconazolo (Nizoral) itraconazolo (Sporanox) | Sì Sì | Sì Sì |
Ipoglicemizzanti orali | gliclazide (Diamicron) repaglinide (Novonorm) | Sì Sì | Sì Sì |
Retinoidi | isotretinoina (Isoriac) | Sì | No |
Antivirali | Aciclovir (Zovirax) | No | Sì |
Sostanza | Fototossicità | Formulazione |
Bergamotto | Sì | Olio essenziale |
Arancio | Sì | Olio essenziale |
Limone | Sì | Olio essenziale |
Essenze Aromatiche | Sì | Lozioni |
Per qualsiasi dubbio o consiglio, rivolgiti con fiducia al tuo farmacista.