In farmacia, una delle domande che ci viene posta più frequentemente mentre dispensiamo un medicinale è: “dottore, quando devo prenderlo?”. In questo articolo vedremo quali sono i momenti della giornata migliori per assumere alcuni tra i farmaci più comuni e di spiegare brevemente perché.
INIBITORI DI POMPA PROTONICA:

Si tratta di farmaci utilizzati nel trattamento dei disturbi associati ad un aumento dell’acidità gastrica, quali gastrite, ulcere duodenali e/o gastriche, reflusso gastro-esofageo, esofagite da reflusso. Sono efficaci inoltre nella cura e nella prevenzione delle ulcere associate alla terapia prolungata con i FANS e, in combinazione con antibiotici, nella cura di lesioni gastriche da H. Pylori.
I più comuni inibitori della pompa protonica sono: lansoprazolo, pantoprazolo, esomeprazolo, omeprazolo, rabeprazolo.
Questi farmaci agiscono inibendo la pompa protonica gastrica (IPP), responsabile dello stadio finale della secrezione acida all’interno dello stomaco.
Quando assumere gli inibitori di pompa protonica?
La loro azione farmacologica prolungata fornisce un’efficace soppressione della secrezione acida nell’arco delle 24 ore, pertanto solitamente è prevista l’assunzione di una capsula una volta al giorno, sempre alla stessa ora, la mattina a digiuno (30 minuti prima di fare colazione), in quanto il cibo rallenta il loro tasso di assorbimento e ne riduce la biodisponibilità del 50%.
ANTIACIDI:

I farmaci definiti antiacidi non intervengono a livello della secrezione degli acidi gastrici, bensì agiscono neutralizzando l’iperacidità mediante azione tampone, riportando il pH dello stomaco entro i valori limite fisiologici. Pertanto, non sono considerati farmaci curativi ma sintomatici.
Si tratta di ossidi, idrossidi, sali inorganici ed organici di calcio, sodio, magnesio, bismuto, alluminio.
Vengono utilizzati per il trattamento sintomatico dell’iperacidità gastrica occasionale e di tutte le possibili manifestazioni associate (bruciore di stomaco, reflusso gastro-esofageo, esofagite…).
Dopo l’ingestione, questi farmaci giungono nello stomaco dove rimangono per circa 3-4 ore, compiendo la loro azione farmacologica, inalterati nella loro struttura e senza essere assorbiti significativamente dalla circolazione sistemica.
Quando assumere gli antiacidi?
Poichè questi medicinali agiscono tamponando l’iperacidità, sono efficaci quando il pH dello stomaco è particolarmente basso a causa della presenza degli acidi gastrici. La somministrazione deve avvenire quindi dai 20 ai 60 minuti dopo ogni pasto e al momento di coricarsi (quattro volte al giorno): sono questi infatti i momenti della giornata in cui HCl (acido cloridrico) viene maggiormente secreto dalle cellule della mucosa gastrica.
LASSATIVI:

Sono farmaci che favoriscono l’evacuazione attraverso diversi meccanismi:
- Lassativi osmotici: richiamano liquidi all’interno del lume intestinale, con conseguente stimolazione della peristalsi (lattulosio, mannite).
- Lassativi di volume: a contatto con l’acqua formano un gel che incrementa il volume delle feci, favorendo il transito intestinale (psillio).
- Lassativi emollienti: hanno sulle feci un’azione lubrificante che ne facilita l’espulsione (glicerina, olio di vasellina).
- Lassativi di contatto: aumentano la peristalsi per irritazione della mucosa (olio di ricino, senna, bisacodile).
Quando assumerli?
I lassativi applicati direttamente per via rettale, come le supposte o i microclismi di glicerina, agiscono tra i 10 ed i 60 minuti dopo la loro somministrazione, la quale può pertanto avvenire in qualunque momento della giornata.
Quelli assunti invece per via orale, sottoforma di sciroppi o di compresse, hanno bisogno di tempo per raggiungere il lume intestinale e svolgere la loro azione (dalle 6 alle 14 ore per i lassativi di contatto e gli emollienti, addirittura fino alle 72 ore per i lassativi di volume). Pertanto, vengono assunti la sera prima di coricarsi, per far sì che durante la notte raggiungano l’intestino e possano, la mattina, compiere il loro effetto.
STATINE:

Sono tra i farmaci più comuni impiegati per il trattamento dell’ipercolesterolemia, ovvero la presenza nel sangue di livelli eccessivi di colesterolo (in particolare di LDL, il “colesterolo cattivo”), condizione che può rappresentare un fattore di rischio per patologie cardiovascolari quali aterosclerosi, infarto del miocardio, ictus.
Tra queste elenchiamo atorvastatina, simvastatina, rosuvastatina, pravastatina, lovastatina.
Le statine agiscono inibendo la HMG-CoA-reduttasi, enzima fondamentale per la biosintesi epatica del colesterolo. Per sopperire alla conseguente diminuzione del colesterolo all’interno del fegato, le cellule epatiche aumentano l’attività dei loro recettori per LDL. In questo modo attingono maggiormente al colesterolo presente nel circolo ematico legato a LDL, sottraendolo al plasma e abbassando quindi la colesterolemia.
Quando assumere le statine?
Vi sono differenze dovute all’emivita di ciascun tipo di statina, ma generalmente si consiglia di assumere la compressa la sera, sempre alla stessa ora, soprattutto per quanto riguarda le statine a breve emivita (lovastatina, simvastatina). Questo perché il picco di biosintesi del colesterolo si verifica durante la notte.
ANTISTAMINICI:

Sono farmaci utilizzati per il trattamento sintomatico di reazioni allergiche quali rinite allergica, asma, congiuntivite allergica, dermatosi, prurito.
Tra gli antistaminici più utilizzati elenchiamo cetirizina, loratadina, bilastina, ebastina, fexofenadina.
Quando l’organismo viene a contatto con l’allergene nei confronti del quale si è ipersensibili, le cellule del sistema immunitario si attivano e rilasciano l’istamina, il principale mediatore infiammatorio delle reazioni allergiche. Questa molecola produce diversi effetti, tra i quali broncocostrizione, vasocostrizione, accumulo di muco nelle vie aeree, aumento della permeabilità dei capillari.
Gli antistaminici agiscono inibendo i recettori per l’istamina: in questo modo bloccano molti dei sintomi della fase precoce della reazione allergica, quali lacrimazione, prurito, rinorrea, edema, arrossamento, ostruzione dei bronchi.
Quando assumere gli antistaminici?
Gli antistaminici di prima generazione, a causa della loro bassa selettività recettoriale, producevano effetti collaterali a livello centrale, in particolare sedazione e sonnolenza. Per superare questa problematica sono stati sviluppati antistaminici di seconda generazione, i quali possiedono una maggiore selettività per i recettori periferici piuttosto che per quelli centrali e quindi una maggiore sicurezza.
Ad ogni modo, si consiglia di assumere la compressa di antistaminico la sera prima di coricarsi e comunque di non mettersi alla guida o non utilizzare macchinari dopo la somministrazione.
ANTIPERTENSIVI:

Con questo termine si indicano tutti quei farmaci, suddivisi in numerose classi, che vengono utilizzati nella terapia dell’ipertensione arteriosa. Questi medicinali sono in grado di controllare la pressione arteriosa interferendo con i vari processi fisiologici che la regolano, agendo attraverso meccanismi diversi a seconda della propria classe di appartenenza.
Quando assumere gli antipertensivi?
Nella letteratura scientifica l’orario più efficace per la somministrazione di questi medicinali è un tema molto discusso.
Il consiglio più comune da parte dei medici è quello di ingerire la compressa al mattino, prima, durante o dopo la colazione, indifferentemente.
Tuttavia, una ricerca recente, battezzata “the Hygia Chronotherapy Trial”, ha dimostrato come l’assunzione della pastiglia alla sera piuttosto che alla mattina sembrerebbe mostrare migliori risultati sul controllo della pressione e sulla riduzione del rischio di infarto, ictus e di altri eventi cardiovascolari. Questo studio, guidato dal professor Ramón C. Hermida dell’università di Vigo, in Spagna, è stato pubblicato sull’European Heart Journal nell’ottobre del 2019.
Le attuali linee guida sul trattamento dell’ipertensione non menzionano in quale momento della giornata assumere il farmaco. La raccomandazione più importante è quella di ricordarsi di prendere la pastiglia regolarmente, ogni giorno e sempre alla stessa ora.
ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI (FANS):

Con questa espressione si indicano tutti quei farmaci antinfiammatori che, a differenza dei cortisonici, non hanno struttura steroidea.
Appartengono a classi chimiche differenti ma tutti hanno in comune, in maniera non equivalente, tre principali effetti:
- Antinfiammatorio: modificano le reazioni che provocano e mantengono il processo infiammatorio.
- Analgesico: sono efficaci nel trattamento del dolore, da lieve a moderato, acuto o cronico, associato o meno a infiammazione.
- Antipiretico: consentono il ripristino della normale termoregolazione del centro ipotalamico, garantendo l’abbassamento della temperatura corporea in caso di febbre.
La loro attività principale riguarda l’inibizione della proteina ciclossigenasi (COX), enzima responsabile della formazione delle prostaglandine, molecole che ricoprono un ruolo fondamentale nella mediazione dell’infiammazione, nella trasmissione del dolore e nell’innalzamento della soglia della temperatura a livello ipotalamico.
Quando assumere i FANS?
La raccomandazione fondamentale è quella di assumere questi farmaci sempre a stomaco pieno. Essi infatti possono risultare gastrolesivi, soprattutto ad alte dosi ed in terapie prolungate, proprio a causa dell’inibizione della sintesi delle prostaglandine che, a livello gastrico, mostrano azione protettiva nei confronti della mucosa.
A seconda del principio attivo e del suo dosaggio, i FANS andranno assunti una, due o tre volte al giorno ma sempre dopo i pasti.
Poiché spesso i dolori infiammatori colpiscono maggiormente nelle ore di riposo notturno, è utile programmare la somministrazione di una dose di farmaco la sera dopo cena, per tenere sotto controllo il dolore della notte.
Acido acetilsalicilico:
All’interno di questo paragrafo, una piccola parte va dedicata a questa molecola.
L’acido acetilsalicilico ad alte dosi (325mg, 400 mg e 500mg), viene utilizzato in molte specialità medicinali per il trattamento dei sintomi influenzali (febbre, mal di testa, dolori muscolari, raffreddore, mal di gola) ma anche nelle nevralgie, nei dolori mestruali, nel mal di denti e nei dolori reumatici. In questi casi può essere somministrato dalle 2 alle 4 volte al giorno, in particolare alla sera dopo cena.
A bassi dosaggi invece (100mg), questa molecola mostra spiccata attività antiaggregante piastrinica ed è utilizzata quindi nella prevenzione primaria di eventi cardiovascolari (trombosi, infarti del miocardio, ictus). In questo caso viene fatta assumere una volta al giorno, dopo il pasto principale, che solitamente è il pranzo.
Per qualunque dubbio su quale sia l’orario più efficace per l’assunzione delle tue medicine, non esitare a domandare al tuo medico o al tuo farmacista.